D A N A E

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Il progetto

All'età di tredici anni ho visitato una mostra a Venezia nella quale era esposto un quadro che è rimasto fino ad oggi fra le opere d'arte che mi hanno colpito maggiormente.
Ne stavo parlando con Camilla mentre passeggiavamo sul lungo lago quando lei mi ha chiesto di prestarle il cellulare. Ha aperto il browser, ha digitato il titolo dell'opera e quindi ha lanciato la ricerca. Potrebbe anche non avere scritto il titolo correttamente, i motori di ricerca sono molto più bravi di quanto siamo noi a scrivere, e in pochi istanti sono uscite decine e decine di riproduzioni tutte identiche a parte qualche piccola sfumatura nelle gradazioni di colore e tutte abbastanza rispondenti alla descrizione che ne avevo fatto. Soltanto abbastanza rispondenti però. Nella mia descrizione il tempo e la memoria avevano eliminato alcuni particolari amplificandone altri, rispettando la struttura della composizione ma alterandone le dominanti cromatiche.
Fino a qualche anno fa, per vederla, Camilla avrebbe dovuto andare a Vienna o avremmo dovuto trovare in libreria o in biblioteca una monografia dell'autore anche abbastanza specifica perché non è una delle sue opere più famose. Lo stato attuale della tecnologia però ci permette di avere accesso a qualsiasi tipo di informazione presente o passata ed in qualsiasi luogo ci troviamo; ci permette inoltre di archiviare qualsiasi tipo di informazione personale e, coscienti o meno, di renderla pubblica. Dai vecchi album di foto un po' rovinate a forza d'essere guardate siamo passati a migliaia di fotografie archiviate su disco, condivise in rete e, forse, mai più guardate. La memoria personale si stempera nella memoria comune e cristallizza, rimane archiviata ed ibernata ma allo stesso tempo si separa da noi e ne perdiamo coscienza diventando spettatori dei nostri stessi ricordi come di un film di cui non siamo i protagonisti.
Quando ho visto quel quadro avevo più o meno l'età di Camilla e di lì a poco avrei perso mia sorella. Quel quadro e quell'evento non hanno più abbandonato la mia memoria e nella mia memoria hanno subito probabilmente la stessa sorte perdendo dettagli, avendone altri amplificati e variando progressivamente le proprie sfumature e dominanti cromatiche. I ricordi degli anni precedenti hanno a poco a poco perso di importanza fino a sfaldarsi. Vedo Camilla e penso che alla sua età ho cominciato a fondare gran parte della mia memoria e della mia persona e che la sua memoria, assieme alla mia, possono ora formare la memoria di una vita completa.

La realizzazione

Danae è principalmente un'opera sulla memoria, personale e collettiva. Una galleria virtuale che sfrutta il canale web per veicolare in realtà un linguaggio antico, quello della trasmissione orale della memoria.
Abbiamo chiesto, ad un certo numero di conoscenti ed amici, che ci venisse inviato tramite file audio o nota vocale whatsapp la descrizione di un'opera d'arte che li aveva particolarmente colpiti o che fosse particolarmente piaciuta. Nessuno di loro doveva rivedere l'opera prima di registrare la descrizione, ma ciascuno doveva procedere esclusivamente a memoria. Nessuno di loro doveva specificare chi fosse l'autore e quale fosse il titolo dell'opera ma ognuno doveva concludere indicando quale fosse la dominante di colore.
Abbiamo reso disponibili le descrizioni pubblicandole in web tramite delle specifiche pagine raggiungibili per mezzo di qr-codes: come un'estensione di contenuti in una esposizione museale, ma invece della rappresentazione fedele di un'opera d'arte o la sua analisi formale ed artistica ciò che si ottiene è la descrizione di questa fatta da qualcuno che, per la maggior parte dei visitatori, è uno sconosciuto. Il colore della pagina web è legato alla dominante di colore specificata nella descrizione ed ha una trasparenza variabile che permette di fare affiorare alcune immagini: queste sono state selezionate da me e Camilla, procedendo indipendentemente, fra le nostre fotografie analogiche e digitali e fra le immagini disponibili in web di eventi che sono entrati a far parte delle storia e della memoria collettiva.
A questa, che è la struttura portante dell'opera, sono state apportate alcune varianti che permettono di modificarla nello spazio e nel tempo. Con Camilla abbiamo effettuato una ricerca delle librerie open source disponibili che permettono di controllare l'interazione delle pagine web con le periferiche dei dispositivi mobili (accelerometro, microfono, fotocamera...), Camilla ha scelto gli effetti che più la incuriosivano e la divertivano e fra questi abbiamo selezionato quelli che risultavano essere correttamente funzionanti sui diversi sistemi operativi e sul maggior numero di browsers. Abbiamo poi predisposto questi effetti in modo tale che, senza la necessità di conoscenze tecniche troppo specifiche, Camilla potesse comporli nelle varie pagine web semplicemente tramite copia e incolla prendendoli da pagine di riferimento.
Nell'opera complessiva alcune pagine presentano sempre il medesimo contenuto, altre lo cambiano a seconda del giorno e dell'ora, altre invece impostano il contenuto in base ad una formula legata all'identificativo del dispositivo che accede in modo che il contenuto presentato sia sempre lo stesso per lo specifico dispositivo ma possa essere diverso per due utenti che accedono da due dispositivi differenti.
Una volta avuto accesso alla pagina la tonalità di colore o la trasparenza può cambiare in base all'identificativo del dispositivo, l'eventuale movimento del visitatore o del dispositivo, il suono percepito dal microfono. Anche l'audio associato potrebbe variare in base agli stessi parametri variando di volume o tono o miscelandosi con la descrizione di altre opere e, in questi termini, l'opera si può dire che sia fruibile anche dai visitatori non vedenti perchè possono interagire con la componente audio.

L'opera è a raggiungibile completamente a partire dall'indirizzo della pagina d'ingresso ma abbiamo scelto di mantenere una fruibilità più tradizionale realizzando delle tele di formati differenti ciascuna delle quali riproduce un qr-code con il link ad una delle pagine specifiche. I qr-code riportati sulle tele sono sati realizzati tutti in maniera completamente artigianale: su acune tele precedentemente colorate monocrome ad acrilico Camilla ha proiettato la stampa dei codici tramite un episcopio, li ha ricalcati manualmente e quindi colorati con un pennarello indelebile nero.

L'opera è un work-in-progress che si arricchisce via via di nuove tracce audio, potete registrare la vostra traccia ed inviarla in un quasiasi formato audio (aac, 3ga, 3gp, m4a, mp3 ...) al nostro indirizzo info@cameaproject.eu.
Anche voi entrerete a far parte dell'opera.

Gli strumenti

Per la realizzazione dei contenuti Camilla ha utilizzato solamente strumenti scaricabili gratuitamente su PC o cellulare. In particolar modo l'editing delle pagine è stato ottenuto tramite Notepad++ ed il lay out delle pagine ed il comportamento responsive utilizzano il framework Bootstrap. In rete è possibile trovare parecchi esempi di stili e template gratuiti da scaricare ed adattare.
La conversione delle tracce audio, inviateci nei formati audio più diversi, è stata ottenuta tramite un convertitore on-line come è stata ottenuta gratuitamente on-line anche la generazione dei QR-Codes. Questi poi, con l'ausilio di un episcopio, sono stati riportati da Camilla su delle tele precedentemente preparate con un fondo monocromo ad acrilico.
La traccia audio della pagina di ingresso è stata composta da Camilla con la app Music Maker Jam mentre abbiamo utilizzato Gimp per adattare la risoluzione e le dimensioni delle immagini del sito.
Gli effetti audio sfruttano le Web Audio Api per le quali sono disponibili in Web diversi esempi di utilizzo che possono essere liberamente scaricati ed adattati.
Per la realizzazione della nostra opera abbiamo girato sul web come si può girare su una spiaggia d'inverno alla ricerca di vecchi rami e conchiglie raccogliendo invece applicazioni, files di script e css da assemblare.